Una vita nella danza di Antonio Bellomo - Voce della Danza

25.06.2021
Antonio Bellomo (17 anni)
Antonio Bellomo (17 anni)

La passione del ballo credo sia nata con me - Antonio Bellomo

Oggi noi di Oradanza, vi parleremo della storia di Antonio Bellomo, Ballerino di 78 anni dove questi, festeggiati proprio ieri il 24/06, questo è quello che ci ha scritto.

Tutto ebbe inizio nel 1951  all'età di 8 anni quando una signora a cui piaceva ballare ed abitava vicino casa mia, suonava ogni giorno della musica da ballo ( il marito mancava sempre per motivi di lavoro e lei si dilettava con questa passione della musica). Ricordo ancora, amavo ascoltare quella musica riecheggiare vicino casa, e per sentirla uscivo fuori al pianerottolo per sedermi sulle scale di casa.

Un giorno mi invitò a ballare con lei, ed accettai nonostante non sapessi muovere un solo passo, ma col tempo imparai: I primi passi furono quelli del Tango poi il Fox-Trot, lo Slow Fox, la Rumba, la Mazurca e infine la Polka; nel giro di un anno, con volontà e determinazione, riuscii ad acquisire padronanza di queste danze. 

La mia notorietà prese piede all'interno di matrimoni e feste varie dove incominciai a farmi notare per le prime volte; successe poi che all'età di 13 anni mi ritrovai ad insegnare alle giovani coppie in procinto di sposarsi, questo fino all'età di 17 anni. 

Arrivato ai 17, mi trasferii a Milano: il mio lavoro era lo scultore di marmo, e in quegli anni ricevetti il meglio che il mio lavoro potesse darmi. Trovandomi quindi in una città come Milano, la mia passione per il ballo crebbe in modo esponenziale.

Alle porte degli anni 60 entrarono in voga nelle sale da ballo le danze latine e caraibiche: Cha Cha Cha, Mambo,  Merengue e la Pachanga. Cominciai poi a frequentare una scuola di ballo e, in parallelo, le sale da ballo, per due anni.

Tornai in Sicilia nel 1963, nel mese di Gennaio fui chiamato a prestare servizio in marina, fui poi trasferito alla capitaneria di Pescara, Città dove trovai pane per i miei denti, lì feci tante amicizie e il tempo passato a ballare nei tanti lidi siti sul lungomare e i weekend nelle balere: è un periodo che penso non potrò mai dimenticare. 

Nel contempo in una mia licenza nei pressi del mio paese conobbi una ragazza, ci fidanzammo e poi sposammo: Ricordo ancora il giorno, il 26 luglio del 1965, 3 mesi prima mi congedai, e il 4 novembre decidemmo di trasferirci in America dove lei già abitava.

Abitavamo a Brooklyn, nei pressi della 86' strada, quest'ultima anche luogo di riprese del celebre film Saturday Night Fever, frequentavo assieme a mia moglie e altri amici la stessa sala dove alcune scene sono state girate, ed ho avuto modo di assistere a diverse riprese di quest'ultimo, ma col tempo ci fu un problema molto grave, ovvero la comunicazione con la gente, non conoscendo l'inglese mi iscrissi ad una scuola serale.

Studiai inglese per 2 anni finché non incrementai il mio livello, però mi accorsi col tempo che in America il mio lavoro non sarebbe potuto crescere come avrei voluto, provai altri sbocchi lavorativi ma con scarsi risultati  ed è per questo che decisi di tornare in Italia, nel frattempo nacque anche il mio primo figlio. Era il 1969 decisi di prendere il transatlantico e tornare in italia: fu un viaggio lungo 9 giorni pieno di balli e divertimento. 

Siccome ero già noto nel mio paese ritornato in Italia non fu difficile aprire un laboratorio di scultura che si incrementò subito dando quelle soddisfazioni che cercavo, negli anni a seguire nacquero altri 3 dei miei 4 figli, Oggi tutti sposati.

Antonio, Paola e 2 dei 4 figli
Antonio, Paola e 2 dei 4 figli

Arrivarono gli anni 80 e con loro nacquero tante scuole di ballo, che vennero prese d'assalto dalle persone che avevano voglia di imparare a ballare: le conseguenze furono che molti insegnanti, con il quale diventai molto amico, aprirono le loro sale da ballo, che poi frequentai anche io;

intanto però impazzavano anche i balli di gruppo.

All'inizio fu un tipo di ballo che non presi a simpatia, ma siccome erano molto popolari mi decisi ad impararli anche io: divenni quindi, in pochi mesi, un trascinatore di balli di gruppo, tant'è che molti giovani imparavano standomi dietro. 

Era un periodo, quello, dove ero molto quotato, dal momento in cui le sale da ballo facevano a gara per avermi. 

Oggi dopo la pandemia aspetto come tutti, che riaprono le sale da ballo, per ritornare a pieno ritmo come lo eravamo prima. 

Io sono nel mondo del ballo da 70 anni e mi sento ancora in grado di gareggiare come lo ero prima.

Siamo arrivati alla conclusione della storia raccontata da Antonio Bellomo un uomo che non ha mai smesso con la sua passione e che tutt'oggi continua ancora, ci tenevamo a ringraziarlo particolarmente perché pur di raccontarcela, nonostante fosse il suo compleanno ha preso il suo tempo per scriverci a mano tutto questo ed è per questo che daremo a tutti voi la possibilità di vederlo voi stessi. Noi di Oradanza.com auguriamo al signor Antonio ed alla sua famiglia il meglio che la vita gli possa mai dare e li ringraziamo per aver condiviso con noi tutto ciò.

Ti è piaciuta questa storia? vuoi scriverne anche tu una? Partecipa a Voce della Danza e raccontaci la tua storia in modo totalmente gratuito!

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